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Chi è a rischio

Un fattore di rischio per lo sviluppo di una patologia è l'età: i bambini di età inferiore ai 2 anni e gli adulti di età superiore ai 65 anni sono i soggetti maggiormente a rischio di contrarre un'infezione pneumococcica.1

È dimostrato che il sistema immunitario declina con l'età; il fenomeno, noto con il termine di immunosenescenza, attenua la capacità dell'ospite di costruire una robusta ed efficace risposta immunitaria e causa una più elevata incidenza di infezioni, tumori e malattie autoimmuni.2

L’età avanzata rappresenta un fattore di rischio, verosimilmente a causa del fisiologico declino della funzionalità del sistema immunitario, delle importanti modificazioni fisiologiche dell’albero respiratorio (tra cui la riduzione della clearance muco-cillare e la comparsa del cosiddetto enfisema senile) e delle frequenti comorbosità.

Alcuni fattori di rischio possono, infatti, aumentare sia l’incidenza che la gravità delle infezioni pneumococciche. In alcuni gruppi, il tasso di letalità anche in presenza di un trattamento antibiotico adeguato può aumentare del 50%.2

Negli adulti ≥65 anni ci sono fattori che aumentano il rischio di contrarre una polmonite pneumococcica.

Secondo il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025 la presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze.4 

Le condizioni o patologie predisponenti sono le seguenti:

  • Alcoolismo cronico
  • Asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
  • Cardio/pneumo/epatopatie croniche
  • Diabete mellito
  • Emoglobinopatie quali anemia falciforme e talassemia
  • Epatopatie croniche, inclusa la cirrosi epatica e le epatopatie croniche evolutive da alcool
  • lmmunodeficienze congenite o acquisite
  • lnfezione da HIV
  • lnsufficienza renale/surrenalica cronica, sindrome nefrosica
  • Malattie polmonari croniche
  • Neoplasie diffuse
  • Patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi e mieloma multiplo)
  • Patologie richiedenti un trattamento immunosoppressivo a lungo termine
  • Portatori di imPianto cocleare
  • Soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento
  • Trapianto d'organo o di midollo
  • Difetti congeniti e acquisiti del complemento4

Bibliografia:

1. U.S DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICES, Center for Disease Control and Prevention(CDC): Prevention of Pneumococcal Disease. Recommendations of the Advisory Committee on Immunizations Practices (ACIP). MMWR;1997.

2. Società Italiana di Medicina Generale. La patologia pneumococcica: dimensione del problema. Pacini editore medicina. 2010.

3. Shea MK. Rates Of Pneumococcal Disease in Adults With Chronic Medical Conditions. Open Forum Infect Dis. 2014;1(1):ofu024.

4. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Serie generale n. 194 del 21 agosto 2023.

PP-UNP-ITA-2341

Pazienti con Cardiopatie Croniche

Pazienti con Malattie Respiratorie Croniche

Pazienti con Diabete Mellito

Il rischio di polmonite è associato alla presenza di malattie cardiovascolari, specie l’insufficienza cardiaca, indipendentemente da età, sesso, comorbidità e utilizzo di antibiotici.* (1)

pazienti con CHD** presentano: (2)
un aumento del rischio di CAP di 3,3 volte
un aumento del rischio di IPD di 9,9 volte
rispetto a quelli senza CHD, con rischio variabile in base alle condizioni e all’età dell’individuo. (2)

Più della metà dei pazienti anziani che si presentano in ospedale con CAP è affetta da malattie cardiache croniche preesistenti. (3)

Esistono evidenze epidemiologiche schiaccianti a sostegno del ruolo della polmonite come fattore di rischio cardiovascolare. (4)

Infezioni acute come la CAP possono avere un impatto sul sistema cardiovascolare mediante numerosi meccanismi e causare o esacerbare direttamente complicanze cardiovascolari quali insufficienza cardiaca, SCA, aritmie cardiache e ictus. (3)

Secondo il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV 2023-2025), la presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze.

Di conseguenza la vaccinazione antipneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti: (6)
CARDIOPATIE CRONICHE
 
* Particolarmente nei soggetti anziani di sesso maschile (1)
**Include insufficienza cardiaca congestizia (CHF) e malattia cardiovascolare e valvolare (2)

Acronimi
CAP: polmonite acquisita in comunità; CHD: cardiopatia cronica; CVD: malattia cardiovascolare; IgM: immunoglobuline M; IM: infarto miocardico; IPD: malattia pneumococcica invasiva; LDL: lipoproteine a bassa densità; RSA: residenza sanitaria assistenziale; SCA: sindrome coronarica acuta.
 
Bibliografia
1. Yeh JJ, et al. Relationship between pneumonia and cardiovascular diseases: A retrospective cohort study of the general population. Eur J Intern Med 2019;59:39-45.
2. Torres A, et al. Which individuals are at increased risk of pneumococcal disease and why? Impact of COPD, asthma, smoking, diabetes, and/or chronic heart disease on community acquired pneumonia and invasive pneumococcal disease. Thorax 2015;70(10):984-9.
3. Restrepo MI, et al. Pneumonia as a cardiovascular disease. Respirol 2018;23:250-9.
4. Bartlett B, et al. Cardiovascular complications following pneumonia: focus on pneumococcus and heart failure. Curr Opin Cardiol 2019;34:233-9.
5. Corrales-Medina VF, et al. Acute pneumonia and the cardiovascular system. Lancet 2013;381(9865):496-505.
6. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025.


PP-UNP-ITA-0641

I pazienti con BPCO e altre malattie respiratorie croniche sono particolarmente vulnerabili alle infezioni polmonari virali e batteriche(1)

Nei pazienti con BPCO, le infezioni polmonari sono un’importante causa di: (1)
riacutizzazioni;
ospedalizzazione;
progressione di malattia;
mortalità.

Streptococcus pneumoniae è il batterio isolato più di frequente in pazienti adulti con CAP, la più comune tra le infezioni polmonari. (2)
La polmonite pneumococcica è una complicanza frequente nei pazienti con malattia polmonare cronica(2)

I pazienti con malattia respiratoria (BPCO, bronchite cronica e/o asma) presentano un rischio di CAP e di IPD più elevato rispetto agli individui senza comorbidità: (3)

CAP: rischio aumentato di 1,3-13,5 volte
IPD: rischio aumentato di 1,3-16,8 volte.

La morte è un esito frequente in questi casi, indipendentemente dal fatto che i pazienti abbiano sviluppato la malattia invasiva(2)
pazienti affetti da BPCO potrebbero essere più suscettibili allo sviluppo di polmonite a causa delle loro caratteristiche cliniche:* (4)

- bronchite cronica;
- persistente produzione di muco;
- presenza di colonizzazione batterica;
- squilibrio del microbioma;
- aumento dell’infiammazione delle vie aeree;
- alterazione dell’immunità dell’ospite;
- danno strutturale.

La maggior parte delle riacutizzazioni della BPCO sono innescate da infezioni respiratorie acquisite in comunità. (5)

pazienti con riacutizzazioni infette, rispetto alle controparti non infette, presentano: (6)

- ospedalizzazione prolungata nel tempo (p<0,02)
- aggravamento in misura superiore di diversi parametri di funzione polmonare (p<0,05).

L’infezione da S. pneumoniae è stata fortemente associata (57,3%) alla progressione da BPCO a CAP.(7)

Secondo il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV 2023-2025), la presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze. Di conseguenza la vaccinazione antipneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti: (8)

MALATTIA POLMONARE CRONICA

* Come il fatto di avere bronchite cronica con produzione persistente di muco e la presenza di batteri potenzialmente patogeni nelle vie aeree, la presenza di batteri nelle vie aeree di pazienti con BPCO stabile e il loro aumento durante le riacutizzazioni sono stati associati con aumento dell’infiammazione e della risposta immunitaria dell’ospite. (4)
Infezioni virali e/o batteriche sono state rilevate nel 78% delle riacutizzazioni: si trattava di virus nel 48,4% dei casi (6,2% quando stabili, p<0,001) e di batteri nel 54,7% dei casi (37,5% quando stabili, p=0,08). (6)
† 29,7% batteriche, 23,4% virali, 25% virali/batteriche. (6)

Acronimi:
BPCO
: broncopneumopatia cronica ostruttiva; CAP: polmonite acquisita in comunità; IPD: malattia pneumococcica invasiva.

Bibliografia
1. Froes F, et al. Pneumococcal vaccination and chronic respiratory diseases. Int J Chron Obstruct Pulmon Dis 2017;12:3457-68.
2. Mirsaeidi M, et al. Pneumococcal vaccine and patients with pulmonary diseases. Am J Med 2014;127(9):886.e1-8.
3. Torres A, et al. Which individuals are at increased risk of pneumococcal disease and why? Impact of COPD, asthma, smoking, diabetes, and/or chronic heart disease on community-acquired pneumonia and invasive pneumococcal disease. Thorax 2015;70(10):984-9.
4. Restrepo MI, et al. Pneumonia in Patients with Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Tuberc Respir Dis (Seoul) 2018;81(3):187-97.
5. Varkey JB, et al. Prophylactic vaccinations in chronic obstructive pulmonary disease: current status. Curr Opin Pulm Med 2009;15(2):90-9.
6. Papi A, et al. Infections and airway inflammation in chronic obstructive pulmonary disease severe exacerbations. Am J Respir Crit Care Med 2006;173(10):1114-21.
7. Walters JA, et al. Pneumococcal vaccines for preventing pneumonia in chronic obstructive pulmonary disease (Review). Cochrane Database Syst Rev 2017;1(1):CD001390
8. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025.


PP-UNP-ITA-0643

In generale, nei pazienti con diabete mellito le malattie infettive sono più frequenti e/o serie e questo può potenzialmente aumentare le loro morbidità e mortalità. (1)

La più elevata frequenza di infezioni nei pazienti diabetici è causata da: (1)

- ambiente iperglicemico che favorisce la disfunzione immunitaria (per esempio, danno alla funzione dei neutrofili, depressione del sistema antiossidante e dell’immunità umorale)
- micro- e macroangiopatie
- neuropatia
- riduzione dell’attività antibatterica delle urine
- dismotilità gastrointestinale e urinaria
- numero di interventi medici più elevato.

Le infezioni da pneumococco sono una comune causa di morbidità e di mortalità e le persone con diabete sono maggiormente predisposte a sviluppare infezioni pneumococciche. (2)

pazienti con diabete hanno un rischio aumentato di CAP e di IPD: (3)

- CAP: rischio aumentato fino a 1,4 volte;
- IPD: rischio aumentato fino a 1,4-4,6 volte.

Ci sono diversi studi che mostrano come il diabete sia una delle più comuni comorbidità in pazienti con infezione pneumococcica. (2)

Il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2 sono fattori di rischio per ospedalizzazione associata a polmonite. (4)

Gli odds ratio (OR) di CAP e IPD di pazienti con 2 o più comorbidità, con o senza fumo, sono risultati simili agli OR di CAP e IPD descritti in letteratura per pazienti attualmente classificati come a rischio elevato(7)

L’American Diabetes Association (ADA), i Centers for Diseases Control and Prevention (CDC) e l’Advisory Committee on Immunization Practice (ACIPraccomandano la vaccinazione antipneumococcica e quella antinfluenzale per le persone con diabete mellito. (1)

Questi vaccini riducono(1)

Nonostante questi benefici, la copertura vaccinale in soggetti con diabete mellito resta inadeguata(1)

Secondo il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV 2023-2025), la presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze.

Di conseguenza la vaccinazione antipneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti: (8)

DIABETE MELLITO.

Acronimi

BPCO: broncopneumopatia cronica ostruttiva; CAP: polmonite acquisita in comunità; CHD: cardiopatia cronica; IPD: malattia pneumococcica invasiva; OR: odds ratio.

Bibliografia
1. Casqueiro J, et al. Infections in patients with diabetes mellitus: A review of pathogenesis. Indian J Endocrinol Metab 2012;16 Suppl 1(Suppl1):S27-36.
2. Mohan V, et al. Pneumococcal infections and immunization in diabetic patients. J Postgrad Med 2011;57(1):78-81.
3. Torres A, et al. Which individuals are at increased risk of pneumococcal disease and why? Impact of COPD, asthma, smoking, diabetes, and/or chronic heart disease on community acquired pneumonia and invasive pneumococcal disease. Thorax 2015;70(10):984-9.
4. Kornum JB, et al. Diabetes, glycemic control, and risk of hospitalization with pneumonia: a population-based case-control study. Diabetes Care 2008;31(8):1541-5.
6. Gil-Prieto R, et al. Risk of hospitalization due to pneumococcal disease in adults in Spain. The CORIENNE study. Hum Vaccin Immunother 2016;12(7):1900-5.
7. Lepper PM, et al. Serum glucose levels for predicting death in patients admitted to hospital for community acquired pneumonia: prospective cohort study. BMJ 2012;344:e3397.
8. Curcio D, et al. Redefining risk categories for pneumococcal disease in adults: critical analysis of the evidence. Int J Infect Dis 2015;37:30-5.
9. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025.


PP-UNP-ITA-0644

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